Benessere per la circolazione
Ideato agli inizi del secolo scorso, la maternità del massaggio connettivale va attribuita alla fisioterapista Elizabeth Dicke.
A causa di gravi problemi circolatori la dottoressa rischiava l’amputazione di una gamba che riuscì, però a evitare massaggiando l’arto.
Ben presto la dottoressa Dicke si accorse che non solo il dolore diminuiva sensibilmente, ma che lo stato della gamba migliorava visibilmente.
Da questa costatazione partirono gli studi della fisioterapista che vertevano principalmente sul legame tra la cute della schiena e gli organi.
A seconda del tipo di frizione esercitata sulla pelle era possibile interagire per riflesso su muscoli e organi sottostanti. Per questo motivo il massaggio connettivale è definito riflessogeno.
Principio base del massaggio connettivale è la conoscenza da parte dell’operatore dei precisi collegamenti tra regioni cutanee, nervi e patologie degli organi interni.
Una seduta dura in media cinquanta minuti e inizia con una lunga palpazione della schiena, partendo dal basso verso l’alto, per consentire al massaggiatore d’individuare le patologie attraverso eventuali rigonfiamenti dei tessuti. Le manipolazioni dell’operatore sono inizialmente delicate per poi aumentare d’intensità.
Il massaggio connettivale è in grado di portare notevoli benefici in caso di tensioni muscolari e infiammazioni, oltre a migliorare profondamente la circolazione e l’ossigenazione dei tessuti. Particolarmente indicato per gli sportivi, il massaggio connettivale è ottimo anche per combattere gli effetti dello stress.